Home News Paradontologia, parte seconda a cura del dott. Luigi Braulin, odontoiatra

Paradontologia, parte seconda a cura del dott. Luigi Braulin, odontoiatra

0

Leggi la prima parte sulla paradontologia.
Nel caso in cui la terapia non chirurgica non bastasse, come abbiamo visto nel articolo di Paradontologia in Giugno, si ricorre alla terapia chirurgica. Il trattamento chirurgico deve essere considerato come un mezzo aggiuntivo alla terapia causale e alla terapia meccanica non chirurgica. Le diverse tecniche chirurgiche devono essere valutate primariamente in base alla loro capacità di ridurre tasche profonde e correggere altre situazioni che favoriscono l’accumulo di placca batterica, quali alterazioni dell’architettura gengivale ed ossea o coinvolgimento delle forcazioni. Tasche con profondità al sondaggio maggiori di 5 mm hanno un rischio di recidiva 12 volte maggiore rispetto a tasche minori o uguali a 4 mm. Denti pluriradicolati con lesioni delle forcazioni hanno maggior rischio di essere persi rispetto a denti senza coinvolgimento delle forcazioni.
Obiettivo primario della terapia chirurgica è quello di facilitare l’igiene orale domiciliare instaurando una morfologia gengivale, ossea e dentale conforme al raggiungimento di questo obiettivo .Diverse procedure chirurgiche, variamente combinate, consentono di modificare l’anatomia gengivale/ossea/dentale. La terapia chirurgica può essere utilizzata per ripristinare la dimensione biologica e ottimizzare l’esecuzione di restauri conservativi e protesici.

Terapia chirurgica rigenerativa

Scopo della chirurgia rigenerativa è ottenere un guadagno di tessuto di supporto attorno ad elementi dentari gravemente compromessi dalla malattia parodontale. 

Questo obiettivo può essere raggiunto solo se la terapia causale e la levigatura radicolare sono state effettuate con successo. La procedura più affidabile ed efficace è la rigenerazione tissutale guidata mediante l’applicazione di una barriera fisica per l’esclusione delle cellule dell’epitelio e del connettivo gengivale durante la fase di guarigione della ferita chirurgica. Sono attualmente utilizzabili membrane riassorbibili e non riassorbibili.
 
E’ possibile ottenere guadagno di tessuto di supporto anche mediante l’utilizzo di innesti di osso autologo.Le procedure chirurgiche rigenerative possono essere applicate con risultati clinici prevedibili nei difetti ossei angolari. 
I risultati attesi della terapia rigenerativa includono:

– riduzione della profondità di sondaggio 
– guadagno del livello clinico di attacco 
–  recessioni del tessuto marginale 

La chirurgia muco-gengivale comprende l’insieme delle procedure atte alla correzione di difetti di morfologia,posizione e/o quantità dei tessuti molli parodontali. Questi difetti possono essere trattati con interventi a lembo o con innesti tissutali. Le indicazioni principali sono la copertura delle superfici radicolari esposte e l’aumento di volume e di quantità del tessuto gengivale per esigenze estetiche, protesiche od ortodontiche.

I risultati attesi della terapia mucogengivale includono:

– guadagno del livello clinico di attacco
– eliminazione o riduzione delle recessioni del tessuto marginale
– incremento di tessuto cheratinizzato